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Diritto alla disconnessione e AI: la sfida delle aziende italiane

Un manager e un team italiano che lavorano con computer e schermi che mostrano dashboard AI, mentre un timer o un simbolo di pausa indica il diritto alla disconnessione. Luminosità naturale, stile aziendale moderno.

Il diritto alla disconnessione nel 2025: scenari e nuove esigenze

Nel 2025 il diritto alla disconnessione è diventato elemento imprescindibile nel panorama lavorativo italiano. Secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, il 61% delle aziende italiane con più di 250 dipendenti ha inserito policy formali di diritto alla disconnessione, una crescita del 23% rispetto al 2023. L’esplosione dell’intelligenza artificiale generativa e degli strumenti di automazione sta però ridefinendo i confini tra vita lavorativa e privata. Se da un lato l’AI promette maggiore efficienza e delega di attività ripetitive, dall’altro rischia di estendere la reperibilità oltre l’orario contrattuale, alimentando il fenomeno della always-on culture.

AI e gestione dei tempi di lavoro: opportunità e rischi concreti

L’applicazione diffusa di AI in ambito HR e produttivo sta trasformando la gestione dei tempi di lavoro. Esempi concreti arrivano da grandi aziende come ENEL e Barilla, che hanno implementato chatbot intelligenti e sistemi di workflow automation per supportare i dipendenti nelle attività amministrative. Tuttavia, il 34% dei lavoratori coinvolti in queste iniziative (fonte: Doxa 2024) lamenta una percezione di controllo costante dovuta alle notifiche automatiche e ai reminder digitali generati dai sistemi AI.

  • Monitoraggio proattivo: Alcune aziende hanno adottato dashboard AI che tracciano i livelli di stress e il carico di lavoro, suggerendo pause o disconnessioni. Secondo Snam, ciò ha ridotto del 17% i casi di burnout nel 2024.
  • Notifiche intelligenti: Sistemi come Microsoft Viva e Slack AI permettono di sospendere messaggi fuori orario o pianificare risposte automatiche. Il 42% delle aziende che li utilizzano segnala una riduzione delle mail inviate dopo le 18:00.
  • Rischio di overworking: L’AI spesso suggerisce task e attività fuori dagli orari di lavoro, spingendo i dipendenti a una disponibilità continua, soprattutto nei team distribuiti.

Policy innovative: tra regolamento interno e AI etica

Molte aziende pionieristiche hanno scelto di non affidarsi solo a policy formali, ma di integrare principi di AI etica nei regolamenti interni. Un esempio virtuoso è Luxottica, dove l’AI che gestisce la turnazione disattiva automaticamente ogni notifica personale nei weekend e in orario serale. Altre realtà, come Unicredit, hanno inserito nel codice etico misure di trasparenza e audit periodici sugli algoritmi HR, per garantire che l’AI non incentivi comportamenti lesivi del diritto alla disconnessione.

Elementi chiave di una policy efficace

  • Definizione precisa delle fasce di disconnessione con blocco automatico di comunicazioni lavorative
  • Audit periodici sugli algoritmi AI per verificare che non siano programmati per incentivare la reperibilità continua
  • Formazione dei dipendenti sull’uso consapevole di strumenti AI e sui propri diritti
  • Feedback continuo tramite survey digitali anonime per individuare criticità e aggiustare le policy

Come possono agire le aziende: strategie pratiche da adottare subito

Per salvaguardare il diritto alla disconnessione nell’era dell’AI, le aziende italiane stanno sperimentando strategie che si rivelano vincenti:

  • Implementazione di AI “disconnection friendly”: scegliere piattaforme che permettano di personalizzare notifiche e orari di attività, privilegiando la flessibilità rispetto al controllo.
  • Gestione trasparente dei dati: comunicare chiaramente quali dati l’AI raccoglie e come vengono utilizzati per evitare il senso di sorveglianza costante.
  • Meccanismi di autogestione del tempo: fornire strumenti ai dipendenti per fissare i propri limiti di reperibilità e segnalare situazioni di overload.
  • Coinvolgimento delle rappresentanze sindacali: nell’aggiornamento degli accordi integrativi, assicurando che la voce dei lavoratori sia ascoltata nelle scelte che riguardano l’AI.

Guidare la cultura aziendale oltre la compliance

Il vero salto di qualità si ha quando il diritto alla disconnessione viene percepito non solo come obbligo normativo, ma come elemento fondante della cultura aziendale. Solo così l’AI diventa alleata del benessere, non fattore di stress. Premi interni, riconoscimenti pubblici a team che rispettano i tempi di disconnessione, e la promozione di buone pratiche nei middle manager sono strumenti che stanno facendo la differenza.

Per approfondire e agire subito

L’evoluzione normativa e tecnologica non si arresta: essere aggiornati sulle best practice e sulle soluzioni AI più rispettose del diritto alla disconnessione è oggi una leva di competitività, oltre che di benessere organizzativo. Portali come portalelavoro.org, corsi di formazione specialistici e community HR dedicate sono risorse preziose per aziende e professionisti che vogliono guidare questo cambiamento in modo informato e responsabile.

Pubblicato da | 30-10-2025 | Articoli sul mondo del lavoro

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