Che cosa è il lavoro a chiamata e quando è legale?

Il lavoro a chiamata, noto anche come lavoro intermittente, è una forma di impiego flessibile in cui un lavoratore si rende disponibile a svolgere prestazioni lavorative su richiesta del datore di lavoro. Questo tipo di contratto è regolato dalla legge italiana e può essere utilizzato solo in specifiche circostanze. È importante che sia il datore di lavoro che il lavoratore comprendano i diritti e i doveri associati a questo tipo di contratto per garantire che sia conforme alle normative vigenti.

Quali sono i requisiti per stipulare un contratto di lavoro a chiamata?

Il contratto di lavoro a chiamata può essere stipulato per attività che non richiedono prestazioni continuative, come servizi di ristorazione o eventi stagionali. Esistono limiti di età per i lavoratori: il contratto è consentito per i soggetti con meno di 25 anni o più di 55 anni. È fondamentale che il contratto sia formalizzato per iscritto e che contenga dettagli specifici sui periodi in cui il lavoratore può essere chiamato.

Quali diritti ha un lavoratore a chiamata?

I lavoratori a chiamata hanno diritto a un trattamento economico e normativo pari a quello dei lavoratori di pari livello, in proporzione al lavoro effettivamente svolto. Devono ricevere una retribuzione minima garantita per le ore lavorate e hanno diritto alle ferie, ai permessi retribuiti e alla malattia. Inoltre, se il contratto prevede l’indennità di disponibilità, il lavoratore deve riceverla nei periodi in cui è disponibile ma non viene chiamato a lavorare.

Quando un datore di lavoro può ricorrere al lavoro a chiamata?

Il datore di lavoro può utilizzare il contratto a chiamata per esigenze lavorative che sono caratterizzate da discontinuità e non prevedono un impegno costante. È però vietato nei casi in cui l’azienda abbia attivato procedure di licenziamento collettivo per le stesse mansioni nei sei mesi precedenti o in situazioni di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro per crisi. Inoltre, il contratto a chiamata non può essere utilizzato per sostituire lavoratori in sciopero.

Quali sanzioni sono previste per l’uso illegale del lavoro a chiamata?

In caso di utilizzo non conforme alle normative del lavoro a chiamata, il datore di lavoro rischia sanzioni amministrative significative. Queste possono includere multe e l’obbligo di trasformare il contratto in un rapporto di lavoro subordinato. È quindi fondamentale che le aziende rispettino tutte le disposizioni legali previste per evitare conseguenze legali e finanziarie. Le autorità competenti, come l’Ispettorato del Lavoro, svolgono controlli per garantire il rispetto delle normative.

Pubblicato da | 25-11-2025 | FAQ sul mondo del lavoro