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Certificazioni ESG: la nuova frontiera per carriera e selezione

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La rivoluzione ESG nel mercato del lavoro

Le certificazioni ESG (Environmental, Social, Governance) non sono più semplici etichette di responsabilità aziendale. Nel 2025 stanno ridefinendo i parametri attraverso cui aziende e professionisti vengono valutati, selezionati e promossi. Il cambiamento, accelerato dalle direttive europee e dalla crescente attenzione degli investitori verso la sostenibilità, coinvolge ormai ogni funzione aziendale: dalla direzione generale alle risorse umane, fino ai team tecnici e operativi. Secondo il rapporto Global ESG Survey 2024 di PwC, oltre il 70% delle aziende medio-grandi in Europa dichiara di considerare le competenze ESG un criterio chiave nella selezione dei nuovi talenti e nei percorsi di avanzamento di carriera.

Perché le certificazioni ESG fanno la differenza

Le certificazioni ESG rappresentano un attestato riconosciuto di competenze specifiche su temi quali sostenibilità ambientale, inclusione sociale e trasparenza nella governance. Sono disponibili numerosi percorsi di certificazione, tra cui:

  • GRI Professional Certification: per la rendicontazione della sostenibilità secondo gli standard Global Reporting Initiative.
  • SASB FSA Credential: focalizzato sulla valutazione delle performance ESG nei report finanziari.
  • ESG Analyst Certification (EAC): per analisti e consulenti finanziari.
  • ISO 14001 Lead Auditor: per la gestione dei sistemi ambientali.

Queste certificazioni non si limitano a fornire una marcia in più nel CV: abilitano l’accesso a ruoli emergenti come ESG Manager, Sustainability Specialist, Diversity & Inclusion Officer. Secondo LinkedIn Jobs, nel 2024 le offerte di lavoro che richiedono competenze ESG sono cresciute del 37% rispetto all’anno precedente.

Impatto sui processi di selezione

I criteri ESG stanno diventando veri e propri parametri di valutazione nei processi di assunzione. I recruiter non cercano più solo hard e soft skill tradizionali: la capacità di comprendere e applicare i principi ESG viene testata già nei colloqui, attraverso case study pratici e domande situazionali.

  • Screening CV: algoritmi e ATS (Applicant Tracking System) sono programmati per riconoscere e valorizzare certificazioni ESG tra le keyword chiave.
  • Assessment Center: le prove pratiche includono simulazioni di gestione di crisi ambientali, redazione di report ESG o valutazione di impatti sociali.
  • Colloqui tecnici: le domande sono sempre più orientate a verificare la conoscenza degli standard GRI, SASB, SDGs ONU e delle normative di sostenibilità.

Il trend coinvolge in particolare i settori finanziario, assicurativo, manifatturiero e ICT, dove la compliance ESG è ormai un obbligo normativo e competitivo. Un’indagine di ManpowerGroup evidenzia che il 62% delle aziende italiane intende inserire almeno una figura con certificazione ESG entro il 2025.

Nuove opportunità di carriera e sviluppo professionale

L’avvento delle certificazioni ESG non si limita a creare nuovi ruoli, ma ridefinisce anche i percorsi di crescita interna. I professionisti che investono in formazione ESG possono ambire a scatti di carriera più rapidi e a benefit aggiuntivi. Le grandi aziende premiano la multidisciplinarità: chi abbina una certificazione ESG alle competenze tecniche (es. project management, controllo qualità, IT security) viene spesso preferito per ruoli di leadership di progetto o posizioni trasversali.

A livello retributivo, una survey di Michael Page del 2024 indica che i profili con certificazioni ESG guadagnano in media il 18% in più rispetto ai colleghi privi di tali attestati. Nei processi di promozione interna, il 45% delle aziende dichiara di considerare la formazione ESG come uno dei tre fattori principali.

Come ottenere e valorizzare una certificazione ESG

Per chi desidera accelerare la carriera nel 2025, il percorso più efficace prevede:

  • Analisi delle esigenze di mercato: individuare quali certificazioni sono più richieste nel proprio settore.
  • Formazione mirata: scegliere corsi accreditati erogati da enti riconosciuti a livello internazionale (GRI, SASB, CFA Institute, ecc.).
  • Applicazione pratica: integrare le competenze ESG in progetti reali, anche come volontariato o iniziative interne all’azienda.
  • Storytelling: inserire la certificazione e i risultati ottenuti nel CV, nei profili LinkedIn e durante i colloqui, sottolineando l’impatto concreto sui processi aziendali.

Un approccio proattivo alla formazione ESG consente di anticipare le richieste del mercato, posizionandosi come risorsa strategica sia in fase di selezione sia nei percorsi di crescita.

Conclusioni: prepararsi al futuro del lavoro sostenibile

La corsa alle certificazioni ESG non è una moda passeggera ma una trasformazione strutturale. Aziende e professionisti che investono oggi su queste competenze saranno protagonisti del mercato del lavoro di domani. Per chi vuole emergere, essere già certificato ESG nel 2025 rappresenta una scelta vincente, capace di garantire maggiori opportunità, sicurezza occupazionale e un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.

Pubblicato da | 29-10-2025 | Articoli sul mondo del lavoro

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